Simbolo di eleganza classica e senza tempo oltre che emblema di femminilità, la décolleté si è evoluta in maniera camaleontica insieme allo stile e alla personalità delle donne. L’altezza del tacco, le tonalità di colore, la scelta del materiale, l’inserimento di decorazioni: ogni elemento è stato tassello non soltanto decorativo ma anche affermazione e scelta di carattere.
Alle origini delle décolleté
La prima apparizione delle décolleté sembra risalire intorno al 1500. In un’epoca in cui la calzatura femminile per eccellenza era un semplice stivaletto, l’antenato delle décolleté è una scarpa con il collo del piede – finalmente – scoperto. Nelle corti di tutta Europa le gentildonne non fanno che contendersi ogni nuovo modello, tanto che nel 1700 anche Maria Antonietta ne indossa a palazzo diversi varianti sempre e rigorosamente a tacco basso.
Certo, le décolleté di allora non avevano il tacco stiletto a cui siamo abituati oggi. Per vedere i primi accenni di altezza bisogna aspettare fino al proibizionismo, quando gli high heels diventano i protagonisti delle movimentate notti a ritmo di Charleston.
Il primo tentativo di décolleté con il tacco alto è opera di un artigiano di Vigevano, nel 1953: prova prima ad adoperare il legno nudo, ma la scomodità e la scarsa stabilità del materiale rendono fin da subito necessaria una base in metallo.
Una costante evoluzione di stile
Da questo momento, inizia la vera ascesa delle decolleté stiletto nel mondo della moda e del cinema. Sono di questi anni i modelli di Roger Vivier. Al 1953 risale la creazione del tacco Boule con gioiello in strass, espressamente disegnata per l’attrice Marlene Dietrich, icona degli anni Cinquanta, e non solo del mondo del cinema. Bisogna invece attendere qualche anno per la Belle Vivier, la décolleté con maxi fibbia di metallo che Catherine Deneuve indossa nel film “Belle de Jour” del 1967.
Il ritorno del tacco basso è opera di Coco Chanel. Per lei l’esaltazione dell’eleganza è sinonimo di sobrietà e semplicità. Nascono così nel 1957 le Slingbacks, che con la loro doppia nuance in beige e nero, definiscono le two-tone con cinturino e tacco basso e squadrato, il primo modello di décolleté confortevoli, resistenti e allo stesso tempo raffinate.
Brigitte Bardot e Jane Fonda sono solo alcune della star che negli anni Cinquanta e Sessanta sfoggiano le Chanel sui set e in passerella e che hanno reso le Slingbacks simbolo della femminilità moderna e indipendente.
Mentre i Settanta sono gli anni dell’esagerazione e dei plateau vertiginosi, complice l’influenza dello stile disco, negli anni Ottanta torna la stiletto in versione glam e da donna in carriera.
Dagli anni Novanta un nuovo boom delle décolleté è inevitabile. Merito anche del successo internazionale della serie tv Sex & City: l’immagine di Carrie in Manolo Blahnik è memorabile. Le sue Hangisi azzurre impreziosite dalla fibbia gioiello, simbolo della sua passione per la moda, diventano l’accessorio più invidiato dalle donne dei primi anni Duemila. Così come la Pigalle con l’iconica suola rossa di Louboutin, punta sfilata e tacco altissimo per un incedere elegante e sinuoso.