Esempio di donna d’avanguardia in tutti i sensi, Coco Chanel ha portato avanti nel corso della sua esistenza una radicale rivoluzione del concetto di femminilità, sia nella moda che nella vita.
Non è la prima volta che Coco Chanel viene raccontata attraverso parole o immagini, ma con il libro “Coco Chanel. Una donna del nostro tempo” – appena pubblicato in occasione del cinquantesimo anniversario dalla sua scomparsa – la giornalista Annarita Briganti ha voluto rivivere la storia di Gabrielle Bonheur Chanel in un racconto delle sue memorie di donna e stilista, innalzandola a esempio di successo attuale e moderno.
Considerata una vera pioniera per l’introduzione di capi, tessuti e colori anticonvenzionali, dal jersey, ai pantaloni, al black&white, è a Coco Chanel che si deve la valorizzazione della figura della donna e della sua indipendenza.
Comfort al servizio dell’indipendenza femminile
Un primo passo verso l’emancipazione femminile attraverso la moda è dato dalla scelta di dare valore alla comodità; l’addio ai corsetti e alle costrizioni è solo una delle conseguenze.
Coco trasforma i pantaloni in un capo femminile e il messaggio è di grande effetto: equiparare i due sessi a partire da un capo d’abbigliamento presente fino ad ora esclusivamente nel guardaroba maschile. Un’intuizione audace, ma soprattutto vincente.
La scelta di introdurre i gilet di maglia nell’outfit di tutti i giorni o di accorciare la gonna fino al ginocchio anche per le occasioni più formali, dona finalmente la possibilità di vestire il lusso con comfort. Anche lo stile athleisure, oggi particolarmente di moda, deve molto a Coco Chanel. Facendo affidamento su materiali utilizzati fino a quel momento esclusivamente in ambito sportivo, come il jersey, la stilista dà vita a capi d’abbigliamento finalmente confortevoli ed elastici, portando avanti una vera e propria e rivoluzione della moda.
La it-bag Chanel non può che rientrare tra gli accessori pensati in funzione della comodità femminile. Libertà di movimento e braccia svincolate dalla necessità di sostenere la borsa sono alla base della nascita della celebre “2.55”. L’indipendenza per Chanel parte proprio da qui, dalla comodità.
Emancipazione, indipendenza, ma soprattutto semplicità
Coco Chanel vuole ribaltare alcune delle convinzioni della sua epoca e lo fa puntando tutto sul concetto essenziale di semplicità.
Le perle, ad esempio, di norma un gentile regalo da parte del consorte o un oggetto appartenente alla facoltosa famiglia d’origine, incarnavano il simbolo della dipendenza della donna dal nucleo familiare. La scelta di Coco Chanel di indossare perle finte sovverte totalmente quest’usanza, dando alle donne la facoltà di impreziosire il loro outfit con accessori dal medesimo impatto estetico, ma senza dover dipendere da alcun vincolo.
Anche la valorizzazione della monocromaticità, in funzione di uno stile minimal, essenziale, color-blocking è opera di Coco Chanel. Il concetto di eleganza in bianco e nero porta finalmente all’abbandono delle tonalità pastello, tanto care alla moda dell’epoca.
Coco Chanel: lungimirante e moderna
Durante la Prima Guerra Mondiale, il ruolo della donna muta inevitabilmente e Coco Chanel trova l’opportunità di evidenziare questo cambiamento con un capo d’abbigliamento ben definito: la giacca Chanel, simbolo di una donna forte, indipendente, in grado di provvedere alla famiglia anche in mancanza di un uomo al suo fianco.
La capacità della stilista di essere contemporanea e precorritrice di tendenze e trasformazioni primarie è fuori dal comune. È così che anche il suo tailleur in tweed diventa uno dei simboli della sua Maison, un caposaldo della sua concezione di moda femminile.
Oggi come allora, Coco Chanel, insieme alla ricca eredità che ha lasciato all’universo femminile, rappresenta un tesoro inestimabile. Non solo nel mondo di indossare un capo di abbigliamento, ma anche e soprattutto a livello concettuale e culturale.