la dolce vita federico fellini

Fellini e la potenza del linguaggio della moda

19 Aprile 2021

Visionario e anticonformista, Federico Fellini è stato uno dei più grandi registi italiani del Novecento. La forza del racconto e l’impatto anche estetico dei suoi film sulla nostra memoria culturale è indubbia. Come dimenticare il bagno di Anita Ekberg nella Fontana di Trevi o la sensualità della Gradisca in “Amarcord”?

Di origini romagnole, Fellini è nato e cresciuto nella Rimini del primo dopoguerra, per poi fuggire appena diciannovenne nella Capitale per inseguire il suo grande sogno: fare cinema.

Nel corso della sua carriera artistica ha stretto proficue collaborazioni con grandi personaggi della cultura italiana, uno fra tutti Tonino Guerra, e insieme a loro ha saputo raccontare l’Italia dei suoi tempi dando vita a rappresentazioni geniali e surreali allo stesso tempo.

La rivoluzione dello stile negli abiti felliniani

Caratteristica distintiva nelle sue pellicole è la particolare attenzione che viene data ai linguaggi alternativi, inclusa la moda. Nei suoi film, la scelta degli abiti dei personaggi principali è cruciale: ogni dettaglio viene studiato con cura maniacale con l’obiettivo di comunicare al pubblico qualcosa in più del loro carattere.

L’influenza della moda nella costruzione delle sue narrazioni è lampante. “La Dolce Vita” è apertamente ispirato a Balenciaga e al suo celebre abito a sacco, come ha espressamente dichiarato lo stesso Fellini. Allo stesso modo in “Roma” è lo scalpore di un capo come il bikini a diventare spunto del racconto di una città grottesca e misteriosa.

abito a sacco balenciaga
Abito a sacco di Balenciaga, 1957

“L’unico vero realista è il visionario”

Federico Fellini
Federico Fellini regista

Per Fellini è forte il valore degli abiti e dei costumi nelle sue pellicole. È inevitabile, dunque, che le sue scelte stilistiche siano state anche fonte d’ispirazione per numerosi stilisti di alta moda.

Jean Paul Gaultier e Fellini
Sfilata Haute Couture Jean Paul Gaultier, A/I 2013/2014

A omaggiare il grande regista in più di un’occasione sono stati soprattutto Dolce&Gabbana, i quali nel corso degli anni hanno inserito nelle loro collezioni chiari riferimenti a personaggi felliniani, come la Gradisca di “Amarcord” e Zampanò de “La Strada”. Ineguagliabile la riproduzione della Fontana di Trevi in occasione della presentazione della collezione 2004/2005, in cui è stata fatta immergere una modella come ne “La Dolce Vita”.

Insieme a Dolce&Gabbana, anche altri grandi nomi hanno voluto esaltare e celebrare il neorealismo felliniano. Da Moschino, che nella sfilata “Gran Parade” del 1998 omaggia “I Clown”, alle righe marinare amarcordiane di Jean Paul Gaultier fino alle montagne russe di Fellini riprese da Etro.

In ogni riferimento è dunque evidente la potenza e l’attualità delle immagini e dei messaggi felliniani. Ancora oggi, la sua opera continua ad essere una fonte di ispirazione per la moda, così come la moda lo è stata per i suoi racconti e le sue rappresentazioni.

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