Ogni anno, dal 1951, il Teatro dell’Ariston di Sanremo, in Liguria, ospita il celebre festival di musica italiana: un appuntamento che celebra gli artisti del Bel paese e i loro brani, pur conservando un respiro internazionale.
Complici gli stilisti di alta moda, che per l’occasione vestono gli artisti in gara con creazioni su misura e personalizzate, nel corso degli anni numerosi cantanti hanno sfoggiato particolari look con lo scopo di sfidare i tradizionali canoni di bellezza e stravolgere le regole in maniera anticonvenzionale.
Protagonisti dell’edizione 2021 sono senza dubbio i Måneskin. Non solo perché vincitori del Festival di Sanremo con la canzone “Zitti e buoni”, ma anche per gli outfit indossati dalla band durante le esibizioni. Tute, body e corsetti by Etro hanno vestito tutti i componenti del gruppo, che hanno concluso l’ultima serata con dei jumpsuit nude in tulle, ricamati d’argento e cristalli Swarovski.
Quest’anno a stupire giuria e pubblico sono stati anche Madame, nei suoi completi Dior indossati rigorosamente a piedi scalzi e La Rappresentante di lista, nel fiabesco abito a nuvola opera della maison Valentino. E nelle scorse edizioni?
Trasformismi e look androgini sul palco dell’Ariston
Achille Lauro è sicuramente l’artista che più di tutti ha fatto parlare di sé nelle ultime edizioni del Festival di Sanremo. Nel 2020 ha portato sul palco il brano “Me ne frego”, alternando nel corso delle serate straordinari abiti dal gusto irriverente per omaggiare grandi personalità della storia contemporanea e non solo.
Indelebile l’immagine della tuta effetto nude svelata sotto il mantello di velluto nella prima serata: un tributo a San Francesco e alla decisione di dedicare l’intera vita agli altri, privo di qualsiasi abito. Sono poi seguiti altri look memorabili, tutti firmati Gucci, ispirati al personaggio Ziggy Stardust di David Bowie, all’ineguagliabile Marchesa Luisa Casati Stampa e infine a Elisabetta I Tudor, regina vergine e libera dalle etichette imposte dalla sua epoca.
In tutti i suoi outfit c’è un comune denominatore: l’inno alla libertà, che mette in primo piano l’esigenza di esprimere se stessi senza vincoli o restrizioni.
Un’altra artista che in passato ha scelto il palco dell’Ariston per sfoggiare abiti lontani dalle convenzioni e da qualsiasi schema ordinario è Anna Oxa.
Ha 16 anni quando decide di esibirsi a Sanremo con un look androgino: capelli corti, make-up punk e abiti maschili di Ivan Cattaneo inaugurano il primo dei suoi outfit. La stampa griderà allo scandalo anche nel 1986 per il provocante ombelico lasciato scoperto dall’abito da sera, ma soprattutto nel 1999 quando sulle note di “Senza pietà” sfoggerà unoutfit Gucci con tanga ben esposto, consacrandola ancora una volta come una ribelle icona sexy.
Icone della musica e dell’anticonformismo
Il palco dell’Ariston è sicuramente lo spazio ideale per dare sfogo a provocazioni e stimolare forti reazioni sui temi più disparati. Ne sanno qualcosa Renato Zero e Loredana Bertè, due dei più importanti cantanti della musica italiana, celebri non solo per le loro immense doti vocali, ma anche per il loro stile antitradizionalista.
Istrione fin dal suo esordio negli anni Sessanta, Renato Zero ha percorso tutta la sua carriera con un esuberante stile glam rock, che ha più volte sfoggiato anche in occasione del Festival di Sanremo con abiti e travestimenti di natura eccentrica. Indimenticabile invece nel caso di Loredana Bertè l’esibizione del 1986 all’Ariston con un finto pancione da gravidanza sotto un abito mini in latex borchiato. Una provocazione a quei tempi né compresa né apprezzata, al punto che sarà la causa della fine del suo contratto discografico.